sabato 6 luglio 2013

Karkadè

Quando si parla di karkadè si tende sempre a pensare ad una tipologia di tè. In realtà questa bevanda consumata per la maggior parte in Africa e in sud America deriva da tutt'altra pianta, comunemente conosciuta come ibisco. Per la similare modalità di preparazione e per alcune proprietà comuni , possiamo però considerare il karkadè un cugino alla lontana del tè.

Gli innumerevoli benefici di questa bevanda fanno si che in molti paesi venga usata come farmaco casalingo.
Nonostante le proprietà diuretiche e antiossidanti della pianta siano da tempo note, non tutti sanno che da alcuni studi, risulta essere un alleato contro l'ipertensione, l'irregolarità intestinale e riuscirebbe addirittura a ridurre il colesterolo.



La preparazione è molto semplice e praticamente uguale a quella del tè classico: si fa bollire dell'acqua e si lascia in infusione la bustina di karkadè o i petali di ibisco dai 3 ai 5 minuti. Per delle varianti si possono aggiungere mele, cannella, zucchero, chiodi di garofano.
Personalmente sono abituata a bere il karkadè come lo preparava la mia nonna: con zucchero e succo di limone....rigorosamente freddo.

Perchè le proprietà abbiano effetto si consiglia di berne addirittura 2 litri al giorno, non avendo caffeina e teina riuscirete a dormire sonni tranquilli.








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